Ristrutturazione

Bonus Ristrutturazione 2025: le ultime notizie

Pubblicato: ottobre 24, 2024 di  Sector Alarm

Mancano ormai pochi mesi alla fine del 2024 e coloro i quali hanno a che fare con le ristrutturazioni si chiedono cosa dovranno aspettarsi a partire dall’anno nuovo. Infatti, secondo quanto previsto, sono in arrivo diversi cambiamenti nel mondo delle agevolazioni per la casa a partire dal 2025.

 

Grande protagonista sarà il bonus ristrutturazione 2025, il quale varierà rispetto alla formula attualmente prevista. Ecco quali sono le ultime notizie riguardo il bonus ristrutturazione casa 2025.

Bonus ristrutturazione: cosa comprende

Come per le altre agevolazioni del settore, il bonus ristrutturazione prevede la possibilità di detrarre alcune spese sostenute nel corso di interventi di ristrutturazione edilizia. Ma quali sono i lavori interessati da questo tipo di detrazioni?

Come indicato nella normativa diffusa dall’Agenzia delle Entrate, le condizioni per richiedere la detrazione includono i lavori su singole unità immobiliari per quanto riguarda manutenzione straordinaria, restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia mentre per le parti comuni degli edifici residenziali sono coinvolti anche gli interventi di manutenzione ordinaria.

Nello specifico, sono agevolabili diverse tipologie di interventi sia per le singole unità abitative che per le parti condominiali. I lavori variano da quelli strutturali interni, come l’allargamento delle porte, a quelli relativi a box, caldaie, facciate, caloriferi, fognature, balconi, ascensori e finestre.

In aggiunta a quelli già menzionati, sono inclusi anche i lavori relativi agli impianti di sicurezza, come un allarme casa. In particolare, si fa riferimento sia all’installazione che alla sostituzione dell’impianto, oltre l’acquisto e la progettazione del sistema di sicurezza dell’abitazione.

Cosa cambia dal 2025 per il bonus ristrutturazione

Ma cosa cambierà a partire dal 2025 per il bonus ristrutturazione? Secondo quanto annunciato, a partire dal 1° gennaio, il bonus subirà due cambiamenti fondamentali: infatti, a essere modificati saranno l’aliquota e il tetto di spesa attualmente previsti dalla legge.

Tuttavia, le modifiche in arrivo nel 2025 non dovrebbero essere le uniche previsto nel lungo termine. Per di più, anche altre agevolazioni edilizie potrebbero essere inglobate nello stesso bonus ristrutturazione. Ecco una spiegazione dettagliata di tutte le modifiche previste nel caso in cui la Legge di Bilancio 2025 non dovesse prevedere una modifica al piano attuale.

Riduzione dell’aliquota e del tetto di spesa

Come anticipato, la prima importante modifica al bonus ristrutturazione 2025 prevede il cambiamento dei suoi limiti in termini di aliquota a tetto di spesa. Attualmente, questi due valori sono pari al 50% per quanto riguarda l’aliquota, mentre il limite di spesa è pari a 96.000 euro per unità immobiliare, il tutto da spalmare su dieci anni.

Tuttavia, la situazione è destinata a cambiare a partire da gennaio 2025, quando il bonus scenderà dal 50 al 36% e il tetto di spesa sarà ridotto a 48.000 euro. Inoltre, una delle novità che riguarderanno il bonus a partire dall’anno prossimo sarà l’impossibilità di usare l’incentivo sulle seconde case.

Infatti, attualmente il bonus è rivolto a qualsiasi tipo d’immobile, senza alcuna differenza tra prima e seconda abitazione, ma stando alle modifiche previste per il 2025, l’intenzione è quella di escludere le seconde case dal beneficio insieme agli immobili di lusso. Va da sé che, con un quadro simile, coloro i quali devono effettuare dei lavori di ristrutturazione avranno sicuramente più convenienza nel completarli prima della fine del 2024 in modo da poter usufruire del bonus al 50%.

Validità delle nuove aliquote: fino a quando

È importante precisare che le nuove aliquote previste dal 2025 avranno anch’esse una durata limitata. Infatti, secondo quanto attualmente previsto, a partire dal 2028 e fino al 2033, la quota del bonus sarà ridotta ancora una volta passando dal 36 al 30%, sempre da spalmare su dieci anni.

Inoltre, prossimamente il bonus ristrutturazione comprenderà anche l’ecobonus e il sisma bonus ordinario, mentre dal 2026, saranno inclusi nell’incentivo anche il bonus barriere architettoniche e il Superbonus. Tuttavia, dalle ultime notizie, il governo sta valutando la possibilità di mantenere il bonus ristrutturazione casa 2025 al 50% per le prime case, compatibilmente con le risorse disponibili, come recentemente dichiarato dal viceministro dell’Economia Maurizio Leo.

 

Bonus ristrutturazione 2024: come richiederlo

Per richiedere il bonus ristrutturazione è necessario utilizzare il modello 730 o il modello REDDITI indicando, secondo quanto riportato dall’Agenzia delle Entrate, nella dichiarazione dei redditi i dati catastali identificativi dell’immobile. Inoltre, se i lavori sono effettuati dal detentore, è necessario indicare anche gli estremi di registrazione dell’atto di comodato o di locazione.

Ecco una lista degli altri documenti da conservare ed eventualmente esibire a richiesta degli uffici, come indicato dall’Agenzia delle Entrate nella pagina dedicata alle ristrutturazioni edilizie:

  • le abilitazioni amministrative richieste per la tipologia di lavori da realizzare (concessione, autorizzazione o comunicazione di inizio lavori);
  • la domanda di accatastamento, se gli immobili non sono ancora censiti;
  • le ricevute di pagamento dell’IMU, se dovuta;
  • la delibera assembleare che approva l’esecuzione dei lavori e la tabella millesimale di ripartizione delle spese, nel caso di interventi sulle parti condominiali;
  • la dichiarazione di consenso all’esecuzione dei lavori resa dal possessore dell’immobile, in caso di interventi effettuati dal detentore dell’immobile, se diverso dai familiari conviventi;
  • la comunicazione preventiva all’ASL contenente la data di inizio dei lavori, se obbligatoria secondo le disposizioni in materia di sicurezza dei cantieri;
  • le fatture e le ricevute fiscali relative alle spese effettivamente sostenute;
  • le ricevute dei bonifici di pagamento.

Infine, l’Agenzia delle Entrate specifica anche la necessità di comunicare i relativi dati all’ENEA per via telematica per gli interventi che comportano risparmio energetico e/o utilizzo di fonti rinnovabili. Questo processo va effettuato entro 90 giorni dalla data di ultimazione dei lavori o del collaudo, il tutto considerando che la mancata trasmissione delle informazioni non comporta la perdita del diritto alle detrazioni.

 

Bonus ristrutturazione: proteggi il tuo immobile con Sector Alarm

Come indicato precedentemente, il bonus ristrutturazione riguarda anche i sistemi di antifurto per le abitazioni. Infatti, il bonus sicurezza, indicato anche con i nomi di bonus antifurto o bonus allarme è incluso nel pacchetto di incentivi del bonus ristrutturazione casa.

Ma come funziona quest’agevolazione? Nello specifico, si tratta di una detrazione fiscale del 50% sull’impianto di allarme. La possibilità di includere l’antifurto negli interventi sostenuti dal bonus è data dalla parte del regolamento del beneficio che menziona la fruizione dell’incentivo riguardo interventi destinati a prevenire il compimento di atti illeciti da parte di terzi, come il furto e l’aggressione.

Ciò significa che, fino al 31 dicembre 2024, sarà possibile effettuare dei lavori di miglioramento della sicurezza della propria casa usufruendo della detrazione del 50% di una spesa di massimo 96.000 euro. Di conseguenza, anche gli impianti di antifurto Sector Alarm rientrano nell’incentivo e possono essere installati usufruendo del bonus ristrutturazione al 50% entro la fine dell’anno.

Nei sistemi di antifurto di Sector Alarm sono inclusi diversi servizi: protezione completa, monitoraggio e manutenzione delle apparecchiature. Inoltre, gli allarmi casa Sector Alarm prevedono anche l’integrazione con i dispositivi smart home, l’applicazione di gestione dell’antifurto da smartphone e il servizio di verifica immagine in tutti i sistemi di allarme.

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A chi spetta il bonus sicurezza e quali spese rientrano

Ma a chi spetta il bonus sicurezza e quali spese possono essere detratte? A usufruire della detrazione possono essere tutti i contribuenti assoggettati all’imposta sul reddito delle persone fisiche, vale a dire l’Irperf. Il beneficio può essere richiesto sia nel caso in cui si è proprietari che inquilini dell’immobile nel quale si intende installare un impianto di allarme. Inoltre, il bonus allarme è scollegato da lavori di ristrutturazione e può quindi essere richiesto indipendentemente da questi.

Per quanto riguarda la tipologia di spese incluse nel bonus, si fa riferimento a:

  • Progettazione del sistema di sicurezza;
  • Acquisto dell’impianto di antifurto;
  • Installazione;
  • Sopralluoghi e perizie eventuali da parte dei tecnici.

 

Infine, va specificato che per poter usufruire delle detrazioni fiscali per il bonus sicurezza è necessario che i pagamenti avvengano tramite bonifico parlante. Si tratta di pagamenti che riportano tutti i dati dimostranti il legame della spesa all’impianto di antifurto. Per tutte le informazioni più dettagliate sui requisiti e su come richiedere il bonus si rimanda al sito ufficiale dell’Agenzia delle Entrate.

FAQs

Che bonus ristrutturazione ci saranno nel 2025?

A partire da gennaio 2025, l’attuale condizione del bonus ristrutturazione casa cambierà nei termini di tetto di spesa e aliquota. Tuttavia, si ipotizzano anche altre modifiche riguardo i vari bonus inclusi nel settore edilizio.

In particolare, l’ecobonus e il sisma bonus ordinario saranno compresi nel bonus ristrutturazione, i quali attualmente hanno aliquote fino all’85% nel caso di ristrutturazioni nei condomini. Infine, a partire dal 2026, il bonus ristrutturazione casa ingloberà anche il bonus barriere architettoniche e il Superbonus.

Quando scade il bonus ristrutturazione del 50%?

Il bonus ristrutturazione pari al 50% è in scadenza il 31 dicembre 2024: infatti, a partire da gennaio 2025, l’agevolazione subirà delle modifiche per quanto riguarda il tetto di spesa massimo e l’aliquota stabilita. Di conseguenza, coloro i quali vogliono usufruire del beneficio al 50% dovranno ultimare i lavori entro il 2024 in modo da ottenere le detrazioni calcolate con l’aliquota attualmente attiva.

Come cambia il bonus ristrutturazione?

Il bonus ristrutturazione è destinato a cambiare dal prossimo anno. In particolare, secondo la condizione attuale, a partire dal 1° gennaio 2025 varieranno sia l’aliquota che il massimale di spesa dell’incentivo. Infatti, se al momento l’aliquota è pari al 50%, a partire dall’anno prossimo i contribuenti potranno usufruire di un bonus del 36%, mentre il tetto di spesa passerà da 96.000 a 48.000 euro.

Tuttavia, questi cambiamenti saranno solo temporanei dato che, allo stato attuale delle cose, la situazione è destinata a rimanere così solo fino al 2027. Questo perché a partire dal 2028 e fino al 2033, l’aliquota diminuirà ancora arrivando al 30%.

Infine, tra i cambiamenti previsti, il bonus ristrutturazione 2025 ingloberà anche il sisma bonus ordinario e l’ecobonus, mentre dal 2026 saranno compresi anche il Superbonus e il bonus barriere architettoniche.

Cosa succede se non si finiscono i lavori a dicembre 2024?

Nel caso in cui non si dovessero ultimare i lavori di ristrutturazione a dicembre 2024, sarà comunque possibile usufruire del bonus del 50% ma solo riguardo le spese sostenute fino al 31 dicembre.

Infatti, la detrazione del 50% sarà calcolata sulla spesa effettuata entro la fine del 2024, mentre per le spese dei lavori che proseguiranno nel 2025 si applicheranno le condizioni previste dalla normativa. Ciò significa che, se la situazione non dovesse cambiare, dal 2025 al 2027 il bonus prevederà un’aliquota del 36% con un tetto di spesa di 48.000 euro. Infine, dal 2028 al 2033 l’aliquota diminuirà fino ad arrivare al 30%.

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