Videosorveglianza in casa: tutto quello che dice la normativa

Videosorveglianza in casa: tutto quello che dice la normativa

Pubblicato: febbraio 24, 2025 di  Sector Alarm

La sicurezza della propria abitazione è una priorità per chi desidera proteggere il proprio patrimonio e garantire la tranquillità familiare. Negli ultimi anni, la diffusione di sistemi di videosorveglianza ha consentito di monitorare in modo efficace sia gli spazi interni sia quelli esterni alle abitazioni private.

 

Tuttavia, per rispettare la privacy e la legge, è essenziale conoscere la normativa sulla videosorveglianza in casa privata e applicare correttamente le disposizioni relative alla privacy delle telecamere in casa.

Ecco tutto ciò che c’è da sapere sulla normativa di videosorveglianza in casa privata per essere sicuri di rispettare la legge e non incorrere in multe o sanzioni.

Normativa videosorveglianza casa privata: cosa dice la legge e il GDPR?

L’installazione di sistemi di videosorveglianza nelle abitazioni private è regolata da norme sia italiane che europee (GDPR). Per quanto riguarda l’uso di telecamere in casa privata, la legge stabilisce che non occorrono autorizzazioni se le riprese sono limitate a spazi di pertinenza esclusiva della proprietà. Ciò significa che le telecamere dentro casa possono essere installate per uso personale senza particolari restrizioni, mentre la situazione cambia quando si riprendono zone comuni.

In particolare, ecco alcuni criteri riguardo la normativa sulla videosorveglianza in casa privata da rispettare per far sì che l’impianto sia conforme e non leda i diritti altrui:

  • Uso e limiti: le telecamere dentro casa, nel rispetto della privacy, devono monitorare solo ambienti privati (ad es. zone interne all’abitazione) e non riprendere aree pubbliche o comuni. In tutti i casi in cui non è possibile evitare che si riprendano aree comuni, è necessario attivare misure che oscurare porzioni di immagini;
  • Principi normativi: l’uso deve essere giustificato dalla necessità di sicurezza e configurato seguendo i principi come quelli di liceità, necessità, e minimizzazione dei dati.

 

Telecamere e privacy: diritti e doveri

Quando si affronta l’argomento della videosorveglianza in casa privata, la normativa della privacy è un tema da tenere necessariamente in considerazione per evitare cattive sorprese. Infatti, il rispetto della privacy è fondamentale quando si installano delle telecamere in casa, sia che si tratti di una telecamera con sensore di movimento o di un modello più semplice.

Di seguito, i diritti e i doveri di chi decide di installare delle telecamere in casa per ridurre il rischio di sanzioni e assicurare la conformità con il GDPR:

  • Diritti del proprietario: il titolare ha il diritto di proteggere la propria casa installando un sistema di videosorveglianza che riprenda esclusivamente le aree private;

  • Doveri informativi: è necessario informare tutte le persone che transitano in un’area videosorvegliata della presenza delle telecamere, a eccezione degli interni delle abitazioni private. A tal proposito, in caso di riprese che possano includere persone in transito, si devono adottare misure tecniche – come l'oscuramento parziale – per garantire il rispetto della privacy, oltre ad apporre i relativi cartelli di videosorveglianza.

 


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Durata della conservazione delle registrazioni

Un aspetto chiave della normativa sulla videosorveglianza casa privata riguarda il tempo massimo nel quale possono essere conservate le immagini registrate.

Ecco quali sono gli elementi chiave da tenere a mente riguardo la conservazione delle registrazioni:

  • Limiti temporali: per quanto riguarda le riprese che possono includere aree pubbliche, le registrazioni possono essere mantenute da 48 ore fino a 7 giorni, a seconda delle esigenze specifiche e delle disposizioni di legge. Per esempio, in alcuni casi è possibile prolungare i tempi di conservazione delle riprese, secondo richiesta delle autorità relativamente a delle attività investigative. Invece, per le riprese in ambienti esclusivamente privati, non ci sono limiti riguardo la durata di conservazione delle registrazioni;

  • Cancellazione automatica: apparecchiature moderne prevedono la cancellazione automatica per evitare la conservazione dei dati oltre i limiti temporali consentiti;

  • Accesso alle registrazioni: solo il proprietario e, in casi eccezionali, le autorità, possono accedere alle registrazioni, sempre nel rispetto del GDPR.

 

Sanzioni per violazione della normativa videosorveglianza

Il mancato rispetto delle disposizioni della legge sulle telecamere in casa può comportare gravi conseguenze. In particolare, chi viola la normativa riguardo la videosorveglianza può incorrere in:

  • Multe e sanzioni: le infrazioni possono comportare multe da circa 6.000 fino a 36.000 euro, a seconda della situazione;
  • Responsabilità civile: il titolare può essere chiamato a rispondere civilmente in caso di violazione della privacy.

 

Posso mettere una telecamera fuori casa? Regole e limiti

E per sorvegliare l’ingresso di casa? Che si tratti di una villa o di un appartamento, una delle domande più comuni che molti si pongono in riferimento alla normativa riguardo la videosorveglianza di una casa privata è: "posso mettere una telecamera fuori casa?"

Come anticipato, è consentito installare telecamere sul perimetro dell’abitazione per monitorare ingressi, vialetti e garage, purché il campo visivo sia limitato alla sfera privata. Infatti, le immagini non devono includere spazi pubblici, strade o aree condominiali, per rispettare le normative sulla privacy delle telecamere in casa.

Per fare ciò, è possibile regolare l’angolo di ripresa o oscurare parzialmente l’immagine per proteggere la privacy di eventuali terzi. In questo modo è possibile mettere una telecamera fuori casa osservando rigorosamente i limiti previsti dalla legge.

Ubicazione corretta: dove installare le telecamere

Per evitare violazioni della privacy, è fondamentale scegliere con cura l’ubicazione delle telecamere. In particolare, è preferibile posizionare le telecamere in spazi esclusivamente di uso privato e personale. Nel caso delle ville o abitazioni singole, è caldamente consigliato installare le telecamere all’interno del proprio cortile o giardino, in modo da avere una maggiore sicurezza sullo spazio circostante la propria abitazione.

Si consiglia invece di evitare le aree comuni e condivise, come le strade o i pianerottoli e altre aree condivise dei condomini. Infine, in tutti i casi in cui il campo visivo possa includere anche spazi comuni, si può intervenire tecnicamente regolando l’angolo di ripresa o oscurando parte delle immagini per evitare di incorrere in sanzioni e ledere il diritto alla privacy altrui.


Telecamere in condominio: regole e consenso

Secondo quanto precedentemente spiegato, è facile comprendere che l’installazione di sistemi di videosorveglianza in ambienti condominiali richiede particolare attenzione.

Innanzitutto, è necessario ottenere il consenso condominiale se il sistema di videosorveglianza interessa spazi comuni. La maggioranza dei condomini dovrà approvare l’installazione del sistema mediante votazione in assemblea.

Inoltre, come già anticipato, anche in condominio le telecamere devono essere orientate per monitorare esclusivamente l’accesso diretto all’abitazione, evitando di riprendere corridoi o aree comuni. E qualora questo non fosse possibile, è necessario attivare le misure già spiegate per oscurare parte delle immagini registrate.

Infine, è obbligatoria l’esposizione di cartelli di videosorveglianza a norma per informare tutti i residenti e i visitatori che si è nei pressi di un’area videosorvegliata e riguardo il trattamento dei dati.

Cartelli di videosorveglianza: quando e come esporli

Come anticipato, i cartelli informativi sono obbligatori per garantire la trasparenza e il rispetto della normativa sulla videosorveglianza. In particolare, se le telecamere riprendono aree accessibili a terzi, è obbligatorio esporre un cartello che segnali la presenza di un’area videosorvegliata.

Ma cosa deve contenere un cartello di videosorveglianza a norma? Deve indicare chiaramente il titolare del trattamento, le finalità delle riprese, il periodo di conservazione delle immagini e informare sugli eventuali diritti degli interessati.

Per quanto riguarda il posizionamento, è necessario porre il cartello in prossimità dell’ingresso all’area monitorata, in modo che sia facilmente visibile a chiunque faccia accesso alla zona. Inoltre, deve essere altamente leggibile in qualsiasi condizione ambientale e di luce sia per tipologia di scrittura che per materiali del cartello.


Come installare un impianto di videosorveglianza a norma di legge

Per realizzare un impianto di videosorveglianza conforme alla normativa in atto, segui questi passaggi chiave:

  1. Analisi delle esigenze: valuta le aree della tua abitazione che necessitano di monitoraggio, considerando sia la sicurezza che il rispetto della privacy altrui;

  2. Installazione accurata: colloca le telecamere in spazi esclusivamente privati. Nei condomini, assicurati di ottenere il consenso dei residenti e di rispettare le limitazioni di ripresa in tutti i contesti pubblici, sia per appartamenti che per ville.

  3. Informazione trasparente: esponi i cartelli di videosorveglianza, in modo da informare chiunque entri in contatto con l’area monitorata;

  4. Gestione sicura dei dati: assicurati che il sistema conservi le registrazioni solo per il tempo strettamente necessario, proteggendole da accessi non autorizzati;

  5. Verifica periodica: effettua controlli regolari per assicurarti che il sistema sia funzionante, aggiornato e conforme alle normative vigenti.

Cartelli dissuasori e telecamere: la combo perfetta

 

Videosorveglianza e sicurezza domestica con Sector Alarm

Sector Alarm si distingue per la sua offerta di soluzioni di videosorveglianza che rispettano pienamente la normativa e garantiscono la sicurezza della tua abitazione.

In particolare, la videosorveglianza di Sector Alarm prevede:

  • Tecnologia avanzata: i dispositivi proposti sono telecamere intelligenti e sensori di movimento che monitorano l’intera area domestica. Ogni videocamera di sorveglianza prevede l’audio bidirezionale, visione notturna e analisi video avanzata;
  • Rispetto della privacy: le telecamere prevedono l’archiviazione cloud sicura in modo da rispettare la normativa sulla privacy;
  • Assistenza personalizzata: Sector Alarm offre consulenza e supporto tecnico per aiutarti a scegliere il sistema più adatto alle tue esigenze, garantendo conformità e sicurezza, dato che le telecamere sono integrate al sistema di allarme casa.

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Conclusioni

Implementare un sistema di videosorveglianza in casa è una scelta strategica per garantire la sicurezza, ma va realizzata nel rispetto della legge per non incorrere in multe o sanzioni.

  • Rispetto della normativa: le immagini devono essere utilizzate esclusivamente per finalità di sicurezza, in modo da rispettare la normativa privacy sulle telecamere in casa;

  • Installazione accurata: una corretta ubicazione delle telecamere, l’uso di cartelli informativi e una gestione sicura dei dati sono essenziali per evitare sanzioni e controversie;

  • Videosorveglianza Sector Alarm: con tecnologie innovative e consulenza personalizzata, Sector Alarm fornisce soluzioni integrate che tutelano la sicurezza e la privacy del cliente. Una soluzione a norma di legge che è un investimento sulla sicurezza a lungo termine, capace di proteggere la tua abitazione senza compromettere i diritti di terzi.


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FAQs

Cosa dice la legge sulle telecamere private?

La normativa stabilisce che le telecamere in casa privata possono essere installate senza autorizzazioni particolari, purché non riprendano aree pubbliche o comuni e le registrazioni siano gestite in conformità al GDPR.

Quando non è possibile evitare di riprendere zone comuni, secondo la normativa sulla videosorveglianza in casa privata, è necessario posizionare le telecamere in modo da oscurare una porzione dell’area comune ripresa, in modo da non ledere il diritto alla privacy altrui.

Dove si possono mettere le telecamere private?

Le telecamere devono essere collocate in aree di pertinenza esclusiva, come ingressi, giardini e cortili di case singole, evitando spazi condivisi o pubblici. Inoltre, le telecamere possono anche essere posizionate all’interno delle abitazioni private, senza alcuna autorizzazione.

Per quanto riguarda gli spazi comuni dei condomini, è necessario ottenere l’approvazione della maggioranza dei condomini per poter installare delle telecamere, e comunque verificando che una parte dell’area comune ripresa dalla telecamera sia oscurata per il rispetto della privacy.


Quando si è obbligati ad esporre il cartello di videosorveglianza?

Il cartello deve essere esposto se l’area monitorata è accessibile a terzi o comprende spazi comuni, informando chiaramente sul trattamento dei dati. L’obbligatorietà della presenza del cartello è data dalla necessità di informare chiunque possa entrare nell’area videosorvegliata della presenza di telecamere attive.

Per questo motivo, il cartello deve essere posizionato all’ingresso dell’area di videosorveglianza e deve essere ben visibile in qualsiasi condizione atmosferica e di luce, in modo da essere sempre leggibile.


È necessaria un'autorizzazione per installare un impianto di videosorveglianza?

Per uso personale non è richiesta un’autorizzazione specifica, a condizione che l’impianto limiti le riprese all’area privata e non le diffonda a terzi. L’autorizzazione è invece necessaria nel momento in cui la telecamera viene installata in contesti come condomini, per la quale è necessaria l’autorizzazione da parte della maggioranza dei condomini.


Quali permessi sono necessari per installare una telecamera?

Non sono richiesti permessi particolari se l’installazione rispetta le normative: l’impianto deve monitorare solo la proprietà privata, adottando le misure di sicurezza necessarie.


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